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Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

Continua l’approfondimento del ruolo degli stupefacenti negli anni Settanta, che hanno visto come protagonista la “generazione dell’eroina”, una classe di giovanissimi la quale, in breve tempo, passò dalle prime esperienze con l’hascisc alla condizione di “bucomani”. Il libro “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” nasce da una serie di interviste che i giornalisti del settimanale Stern Kai Hermann e Horst Rieck sostennero nel corso del 1978 per due mesi con Christiane Vera Felscherinow, imputata e testimone in un processo con la condanna per detenzione di droga e ricettazione. 

Il romanzo rappresenta una fotografia vivida della discesa negli inferi di una generazione tedesca nella seconda metà degli anni 70. Il boom industriale tedesco del dopoguerra e il conseguente accresciuto benessere economico, ebbe un peso determinante nel dilagare della droga tra gli adolescenti residenti nei centri urbani. In Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, l’attenzione è rivolta al quartiere dormitorio di Gropiusstadt, in cui vivevano allora circa 45mila persone. Le vittime dell’eroina furono per lo più figli di operai, preoccupati di dare alla prole quanto era a loro mancato in passato e, per questo, disposti a duri ritmi di lavoro, che lasciavano ben poco spazio alla vita domestica.
I ragazzi si ritrovarono ad affrontare in quasi totale solitudine il delicato passaggio all’età adulta.

Il romanzo inchiesta racconta della storia di una minorenne costretta a cambiare continuamente assetto familiare e che incontra la tossicodipendenza solo perché la condivisione di un vizio è in grado di costruire relazioni apparentemente stabili. Sceglie gli stupefacenti per sentirsi parte di un gruppo per poter trovare nell’altro un senso di affetto che le appaia come reale e che colmi a tutti gli effetti la grande mancanza della sua giovane vita.
Christiane comincia a conoscere il chiloom e gli acidi fino ad arrivare all’eroina a soli 13 anni. Pensava la prima volta di poter avere il controllo su tutto ma invece divenne sempre più dipendente fino al punto di doversi prostituire alla stazione di Bahnhof Zoo per potersi comprare una dose.

Lo sapevi che:

  • Nel 2021 in tutto il territorio tedesco l’eroina resta un nodo centrale. È il quarto anno consecutivo in cui si registra un costante aumento delle morti (si stima intorno al 15%) a causa dell’assunzione di droghe.
  • Il cilum, traslitterato anche come chiloom, chilum, chillum, cyloom, cilam, è forse la più antica forma di strumento finalizzato all’inalazione dei fumi di materiali combusti.
  • Nel 2013 Christiane Felscherinow pubblica un nuovo libro “La mia seconda vita” In questa seconda autobiografia racconta come la droga ha continuato ad essere una costante della sua vita.
  • A seguire, dopo il grande successo ottenuto dal libro, ne venne tratto un film uscito nel 1981, dall’omonimo titolo, diretto dal regista Uli Edel. Un nuovo adattamento di quel libro è ora una serie su Amazon Prime Video.

Dubbi e domande:

Anonima, 16 anni
Avevo sospetti che il mio ragazzo si drogasse ma negava sempre…


La protagonista della storia del libro “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” racconta come è andata a finire…